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Chemioterapia e altri trattamenti sistemici del tumore

Di

Robert Peter Gale

, MD, PhD, DSC(hc), Imperial College London

Revisionato/Rivistoset 2022
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I trattamenti sistemici sono quelli che hanno effetti su tutto l’organismo piuttosto che essere applicati direttamente sul tumore. La chemioterapia è una forma di trattamento sistemico che utilizza farmaci per uccidere le cellule tumorali o per impedirne la crescita.

La terapia antitumorale sistemica include

  • Terapia ormonale

  • Chemioterapia (farmaci antitumorali)

  • Terapia farmacologica mirata

  • Immunoterapia

  • Terapia genica

  • Vari altri farmaci per il tumore

Il numero di terapie per il tumore approvate sta aumentando rapidamente. Il National Cancer Institute gestisce un elenco aggiornato di farmaci usati per trattare il tumore. L’elenco fornisce una breve sintesi relativa all’utilizzo di ciascun farmaco e un collegamento a ulteriori informazioni.

Terapia ormonale per il tumore

Gli ormoni sono proteine prodotte dalle ghiandole endocrine Ghiandole endocrine Il sistema endocrino è costituito da un gruppo di ghiandole e organi che regolano e controllano le diverse funzioni dell’organismo attraverso la produzione e la secrezione di ormoni. Gli ormoni... maggiori informazioni che influiscono sulle attività dei tessuti e degli organi bersaglio. Gli ormoni agiscono come messaggeri che controllano e coordinano le attività in tutto l’organismo. Alcuni tumori crescono e si diffondono maggiormente quando sono esposti a determinati ormoni. Di conseguenza, l’inversione degli effetti di questi ormoni può controllare alcuni tumori ormono-dipendenti. Tuttavia, questi farmaci possono anche causare sintomi di carenza ormonale.

Ad esempio, il tumore della prostata Tumore della prostata Il tumore prostatico inizia in una piccola area della prostata, un organo presente solo negli uomini. Il rischio di tumore della prostata aumenta con l’aumentare dell’età. I sintomi, come difficoltà... maggiori informazioni Tumore della prostata cresce più rapidamente se esposto all’ormone sessuale maschile testosterone e ad altri steroidi androgeni. Pertanto, la terapia antiandrogenica viene comunemente utilizzata per trattare il tumore della prostata. Alcuni farmaci antiandrogeni, come il leuprolide, il goserelin e altri, impediscono all’ ipofisi Panoramica sull’ipofisi L’ipofisi è una ghiandola delle dimensioni di un pisello, contenuta in una struttura ossea (sella turcica) localizzata alla base del cervello. La sella turcica protegge l’ipofisi, ma lascia... maggiori informazioni di stimolare i testicoli a produrre il testosterone. Altri farmaci per la terapia ormonale, come flutamide, bicalutamide e nilutamide, vengono utilizzati per bloccare gli effetti del testosterone. Questi farmaci per la terapia ormonale non curano il tumore della prostata, ma possono rallentarne la crescita e la diffusione. Tuttavia, possono anche causare i sintomi della carenza di testosterone, come vampate di calore, osteoporosi, perdita di energia, riduzione della massa muscolare, ristagno di liquidi corporei, riduzione della libido, riduzione dei peli, disfunzione erettile e ingrossamento mammario.

Alcuni tumori mammari Cancro della mammella Il cancro della mammella si verifica quando le cellule mammarie diventare anomale e si dividono in modo incontrollato. Il cancro della mammella solitamente inizia nelle ghiandole che producono... maggiori informazioni Cancro della mammella crescono più rapidamente se esposti agli ormoni sessuali femminili estrogeni e/o progesterone. Farmaci come il tamoxifene e il raloxifene si legano ai recettori degli estrogeni e inibiscono la crescita dei tumori mammari che presentano i recettori degli estrogeni. Questi farmaci riducono anche il rischio di sviluppare tumori mammari. Gli inibitori dell’aromatasi, come l’anastrozolo, riducono la produzione di estrogeni e hanno un beneficio simile.

La terapia ormonale può essere utilizzata da sola o associata ad altri tipi di terapia antitumorale.

Chemioterapia

La chemioterapia consiste nell’uso di farmaci che distruggono le cellule cancerose. Sebbene il farmaco ideale dovrebbe essere in grado di distruggere le cellule cancerose senza intaccare quelle sane, la maggior parte dei farmaci non è selettiva. I farmaci sono invece ideati in modo da infliggere il maggior danno alle cellule cancerose rispetto alle cellule sane, solitamente inibendone la crescita. Una crescita incontrollata e rapida è caratteristica delle cellule cancerose. Poiché però anche le cellule sane devono crescere e alcune lo fanno molto rapidamente (come le cellule del midollo osseo e quelle delle pareti della bocca e dell’intestino), tutti i farmaci chemioterapici agiscono sulle cellule sane causando effetti collaterali.

La chemioterapia viene utilizzata per curare il tumore. Si può anche diminuire le probabilità di recidiva, rallentare la crescita di un tumore, oppure ridurre i tumori che causano dolore o altri problemi.

Anche se per alcuni tipi di tumore può rivelarsi efficace un singolo farmaco chemioterapico, spesso i medici ne somministrano più d’uno contemporaneamente (chemioterapia combinata Terapia antitumorale combinata ).

Chemioterapia a dosaggio elevato

Nel tentativo di accrescere gli effetti di distruzione del tumore dei farmaci antitumorali, la dose può essere aumentata. Talvolta, il periodo di riposo tra i cicli di chemioterapia può essere ridotto. La chemioterapia a dosaggio elevato, con periodi di riposo più brevi, viene utilizzata di routine per molti tumori come leucemie, linfomi, tumori polmonari, tumori del pancreas, tumori dell’apparato digerente, tumori della mammella e altri.

La chemioterapia a dosaggio elevato è usata talvolta per il trattamento di persone che hanno sviluppato recidive dopo la chemioterapia a dose standard, in particolare in caso di mieloma, linfoma e leucemia. La chemioterapia a dosaggio elevato, tuttavia, può causare lesioni potenzialmente letali al midollo osseo e per questo motivo viene comunemente combinata a strategie di protezione del midollo osseo (strategie di salvataggio). Nel caso del midollo osseo, le relative cellule vengono prelevate prima di iniziare la chemioterapia e reinfuse alla persona al termine della cura. In alcuni casi, queste cellule possono essere isolate dal flusso sanguigno invece che dal midollo osseo e possono essere reinfuse al soggetto al termine della chemioterapia per ripristinare la funzionalità del midollo osseo.

Catetere venoso centrale/Catetere centrale inserito per via periferica
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Farmaci mirati

Un approccio per aumentare l’efficacia utilizza farmaci mirati a mutazioni specifiche delle cellule tumorali. Questi farmaci controllano le cellule tumorali mirando a percorsi e processi specifici fondamentali per la crescita e la sopravvivenza di tali cellule. Imatinib e altri farmaci che inibiscono l’enzima tirosin-chinasi sono altamente efficaci nella leucemia mieloide cronica Leucemia mieloide cronica (LMC) La leucemia mieloide cronica è una malattia a progressione lenta nella quale le cellule che normalmente si sviluppano nei tipi di globuli bianchi chiamati neutrofili, basofili, eosinofili e... maggiori informazioni e in alcuni tumori del tratto digerente. Erlotinib, gefitinib e osimertinib mirano alle mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (epidermal growth factor receptor, EGFR) e vengono utilizzati per trattare i tumori polmonari che presentano questa mutazione. I farmaci diretti contro la molecola si sono rivelati utili nel trattamento di molti altri tumori, tra cui altre leucemie, i tumori della mammella e del rene.

Terapia genica

Poiché i cambiamenti (mutazioni) nei geni causano il tumore, i ricercatori valutando la possibilità di manipolare i geni per combattere il tumore.

Una forma di terapia genica comporta la modifica genetica delle cellule T cellule T Uno dei meccanismi di difesa dell’organismo ( sistema immunitario) implica l’azione dei globuli bianchi (leucociti) che si spostano nel flusso sanguigno e nei tessuti, alla ricerca di microrganismi... maggiori informazioni cellule T (un tipo di cellula immunitaria), vedere anche Cellule T modificate cellule T Uno dei meccanismi di difesa dell’organismo ( sistema immunitario) implica l’azione dei globuli bianchi (leucociti) che si spostano nel flusso sanguigno e nei tessuti, alla ricerca di microrganismi... maggiori informazioni cellule T . I medici rimuovono le cellule T dal sangue del soggetto e le modificano geneticamente in modo che possano riconoscere il tumore specifico di quel soggetto. Quando le cellule T modificate, denominate recettori chimerici per l’antigene o cellule CAR-T, sono reinserite nel flusso ematico del soggetto, queste attaccano il tumore. Le cellule CAR-T possono essere utilizzate nei soggetti con leucemia linfoblastica acuta, mieloma multiplo e linfoma.

Nuove tecniche ancora sperimentali consentono agli scienziati di inserire nuovi geni in una cellula, di disattivare geni anomali o di aumentare l’attività di geni utili (vedere anche Terapia genica Terapia genica Anche se la terapia genica si definisce come qualsiasi trattamento che altera la funzione di un gene, spesso si ritiene che consista nell’impianto di geni normali nelle cellule di un individuo... maggiori informazioni ). I medici sperano che queste tecniche possano un giorno essere utili per trattare il cancro.

Altri farmaci

Le cellule tumorali sono immature e si accrescono rapidamente, per cui un tipo di farmaco favorisce la maturazione più rapida (differenziazione) delle cellule tumorali per rallentare la crescita del tumore. Detti farmaci possono essere efficaci solo per un breve periodo di tempo, quindi vengono spesso utilizzati nella chemioterapia combinata Terapia antitumorale combinata I farmaci antitumorali sono più efficaci se somministrati in associazione. Il criterio alla base della terapia di associazione è utilizzare farmaci con differenti meccanismi d’azione, riducendo... maggiori informazioni .

I farmaci antiangiogenesi impediscono al tumore di formare nuovi vasi sanguigni. Impedendo la crescita vascolare, il tumore non avrà il flusso sanguigno necessario per crescere. Alcuni farmaci possono bloccare la formazione dei vasi sanguigni alle cellule tumorali. Bevacizumab è un anticorpo monoclonale che blocca un fattore di crescita necessario per i vasi sanguigni. È efficace contro i tumori renali e del colon. Altri farmaci, come sorafenib e sunitinib, bloccano il recettore del fattore di crescita dei vasi sanguigni. Questi possono essere efficaci nei tumori renali ed epatici.

Altri farmaci ancora mirano ai percorsi che le cellule tumorali utilizzano per segnalare la formazione o la crescita di ulteriori cellule.

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