Disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo

DiKatharine Anne Phillips, MD, Weill Cornell Medical College;
Dan J. Stein, MD, PhD, University of Cape Town
Revisionato/Rivisto giu 2021 | Modificata set 2022
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Nel disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo, il soggetto compie atti che coinvolgono parti del corpo, quali mordersi le unghie o il labbro oppure masticarsi le guance e cerca ripetutamente di non compierli più.

  • I soggetti con disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo, possono sentirsi tesi o ansiosi immediatamente prima di iniziare a mordersi le unghie o il labbro e questi comportamenti possono alleviare tale sensazione.

  • I medici diagnosticano il disturbo quando i soggetti pizzicano o mordono parti del corpo in modo sufficiente a causare una lesione, cercano di interrompere tale comportamento e non riescono, e il comportamento determina una sofferenza significativa o una riduzione della funzionalità.

  • La terapia cognitivo-comportamentale incentrata specificamente sul disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo e alcuni antidepressivi o l’N-acetilcisteina possono aiutare a ridurre i sintomi.

Il disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo è classificato nell’ambito del disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati. Il soggetto affetto dal disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo pizzica, morde o strappa una o più parti del suo corpo. Può mordersi le unghie o le labbra, masticarsi le guance o mangiucchiarsi le unghie.

Anche la tricotillomania (strappamento dei capelli/peli) e la dermatillomania (escoriazione della cute) sono comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo. Nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders-5, DSM-5) sono classificati come patologie distinte, ma nell’undicesima revisione della Classificazione internazionale delle malattie (International Classification of Diseases-11, ICD-11) come sottovoci del disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo.

Sintomi

Alcuni soggetti con disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo compiono questi atti in modo relativamente automatico, senza pensarci, mentre altri sono più consapevoli del gesto.

I soggetti non effettuano questi atti perché sono ossessionati o preoccupati del loro aspetto (come si verifica nel disturbo da dismorfismo corporeo). Tuttavia, possono sentirsi tesi o ansiosi poco prima di farlo, e il fatto di compiere tali atti può alleviare tale sensazione. Successivamente, spesso avvertono una sensazione di gratificazione. Il soggetto può inoltre essere angosciato dalla sua perdita di controllo e cercare ripetutamente di smettere di compiere tali atti o di ridurne la frequenza, ma non riesce.

Se il soggetto morde o mangiucchia troppo le unghie, queste possono deformarsi. Sulle unghie possono formarsi scanalature e rialzi oppure si può accumulare del sangue sotto l’unghia, producendo una macchia nero-violacea.

Diagnosi

  • Valutazione di un medico basata su determinati criteri diagnostici

La diagnosi di disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo viene formulata sulla base dei sintomi:

  • Pizzicare o manipolare in altro modo una parte del corpo, talvolta provocando una lesione.

  • Cercare ripetutamente di smettere di compiere l’atto o di ridurne la frequenza.

  • Sentirsi molto angosciati e meno capaci di svolgere le normali attività a causa dell’atto.

Trattamento

  • Farmaci

  • Terapia cognitivo-comportamentale

Il trattamento del disturbo comportamentale ripetitivo focalizzato sul corpo può includere farmaci, come gli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e l’N-acetilcisteina e la terapia cognitivo-comportamentale.

La terapia cognitivo-comportamentale incentrata specificatamente su tale disturbo può ridurre i sintomi; Il tipo di terapia cognitivo-comportamentale maggiormente consigliato è la terapia di inversione dell’abitudine. Con questa terapia, il soggetto apprende a:

  • divenire più consapevole di ciò che sta facendo

  • identificare le situazioni che possono scatenare l’atto

  • usare strategie per evitare di compiere l’atto, ad esempio mediante la sostituzione con un atto diverso (come serrare il pugno, lavorare a maglia o sedersi sulle mani)