Ventilazione meccanica

(Respiratori automatici)

DiBhakti K. Patel, MD, University of Chicago
Revisionato/Rivisto apr 2022
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I fatti in Breve

La ventilazione meccanica implica l’uso di un macchinario, per facilitare l’immissione e l’emissione d’aria nei polmoni.

Alcuni pazienti con insufficienza respiratoria necessitano di un ventilatore meccanico (macchina che favorisce l’immissione e l’emissione dell’aria nei polmoni) per il supporto respiratorio. La ventilazione meccanica può essere salvavita.

Si può erogare in molti modi. In genere, si inserisce una cannula in plastica attraverso il naso o la bocca in trachea. Se il paziente necessita di ventilazione meccanica per più di qualche giorno, la cannula può essere inserita direttamente in trachea attraverso una piccola incisione nella parte frontale del collo (tracheostomia). La tracheostomia è più sicura e comoda ai fini di un’assistenza respiratoria a lungo termine. La sonda viene quindi collegata al respiratore automatico. Un respiratore automatico può spingere l’aria nei polmoni anche se il paziente non inspira.

Si possono usare molti tipi di ventilatore meccanico e modalità operative, in funzione della malattia di base. In base alle esigenze del paziente, il ventilatore meccanico eroga ossigeno puro o una miscela di ossigeno e aria.

Alternative alla ventilazione meccanica

Alcuni pazienti non richiedono un’assistenza respiratoria completa. Tali soggetti possono essere trattati con una maschera aderente sul naso o sul naso e la bocca. Attraverso la maschera si eroga una miscela di ossigeno e aria sotto pressione. La pressione supporta gli sforzi respiratori autonomi del paziente e previene l’affaticamento dei muscoli respiratori. In circa metà dei soggetti con insufficienza respiratoria, l’impiego di queste tecniche (definite ventilazione a pressione positiva a due livelli [BPAP] o a pressione positiva continua nelle vie aeree [CPAP]) evitano il ricorso alla tracheostomia.

L’uso notturno della ventilazione a pressione positiva a due livelli è utile nei soggetti con insufficienza respiratoria causata da debolezza muscolare, perché, dopo il riposo notturno, i muscoli respiratori lavorano meglio.

Complicanze della ventilazione meccanica

La spinta d’aria nei polmoni, in presenza di una pressione eccessiva o di un volume eccessivamente elevato, può produrre una sovradistensione dei polmoni e dare luogo a danno polmonare. In alcuni casi ne consegue la rottura degli alveoli (piccole e fragili cavità polmonari), che consente l’accumulo di aria attorno al polmone e il suo conseguente collasso, una patologia definita pneumotorace. Per evitare queste complicanze, l’approccio terapeutico è volto a limitare il volume e la pressione dell’aria erogata dal ventilatore meccanico. D’altra parte, una quantità eccessivamente bassa di pressione e volume potrebbe non essere sufficiente a immettere ed emettere l’aria, provocando un aumento eccessivo dei livelli di anidride carbonica nel sangue e la chiusura delle piccole vie aeree e degli alveoli. Si monitora costantemente e si regola eventualmente la frequenza e la dimensione dei respiri erogati dal ventilatore meccanico e la pressione ventilatoria, al fine di conseguire un delicato equilibrio.

Anche se la maggioranza dei pazienti sottoposti a ventilazione meccanica necessita di una quantità ulteriore di ossigeno, livelli eccessivamente elevati di ossigeno possono provocare un danno polmonare. Il livello di ossigeno viene monitorato al fine di garantire l’erogazione della quantità corretta.

Un soggetto sottoposto a ventilazione meccanica, soprattutto in caso di intubazione tracheale, può manifestare agitazione psicomotoria, che può essere controllata con sedativi, come propofol, lorazepam e midazolam, oppure con oppioidi, come la morfina e il fentanil. Questi farmaci possono inoltre svolgere un’azione attenuante sui sintomi di respirazione faticosa.

In presenza di intubazione tracheale, i batteri provenienti da naso e bocca possono facilmente penetrare nei polmoni e causare un’infezione seria. Queste infezioni devono essere diagnosticate e trattate il più tempestivamente possibile.

Poiché i pazienti sottoposti a ventilazione meccanica non possono mangiare, il supporto nutritivo viene generalmente fornito con somministrazione di integratori liquidi attraverso una sonda posizionata in sede gastrica (alimentazione enterale).

Interruzione della ventilazione meccanica

Mentre il paziente guarisce dal disturbo che ha portato alla disfunzione polmonare, i medici tendono a ridurre il supporto respiratorio. Possono disattivare temporaneamente il ventilatore meccanico per capire se i polmoni del paziente sono in grado di funzionare senza supporto. Tali prove vengono eseguite sotto attento monitoraggio in modo che il ventilatore meccanico possa essere riavviato rapidamente in caso di necessità.