Una volta rotte le membrane, il travaglio segue immediatamente.
Se non inizia entro 6-12 ore, aumenta il rischio di infezioni nella donna e nel feto.
Se il travaglio non inizia subito dopo la rottura delle membrane e se la gravidanza è di almeno 34 settimane e i polmoni del feto sono maturi, spesso il travaglio viene avviato artificialmente (indotto).
Se la gestazione è inferiore a 34 settimane e i polmoni del feto non sono abbastanza maturi, in genere la donna viene ricoverata in ospedale, sottoposta ad attento monitoraggio e riceve corticosteroidi per favorire la maturazione dei polmoni del feto e antibiotici per trattare e prevenire eventuali infezioni che potrebbero avviare il travaglio e/o danneggiare il feto.
Se la gravidanza è inferiore alle 32 settimane, potrebbe essere somministrato solfato di magnesio per ridurre il rischio di paralisi cerebrale.
La rottura delle membrane è comunemente nota come “rottura delle acque”, in quanto quando le membrane si rompono, il liquido che si trova all’interno delle membrane e attorno al feto (liquido amniotico) fuoriesce dalla vagina. La perdita varia da una modesta fuoriuscita a una perdita abbondante. Non appena si verifica la rottura delle membrane, la donna deve contattare il medico o l’ostetrica.
Normalmente, le membrane piene di liquido che avvolgono il feto si rompono durante il travaglio, Ma occasionalmente nelle gravidanze normali questa rottura delle membrane avviene prima dell’inizio del travaglio (rottura prima del travaglio).
La rottura delle membrane prima del travaglio può avvenire in prossimità della data prevista (a partire da 37 settimane, quando la gravidanza viene considerata a termine) o prima (chiamata rottura pretermine delle membrane, prima di 37 settimane). In caso di rottura pretermine, anche il parto è probabilmente prematuro (pretermine Travaglio pretermine Il travaglio che inizia prima di 37 settimane è considerato pretermine. I bambini nati prematuramente possono avere gravi problemi di salute. Generalmente, la diagnosi di travaglio pretermine... maggiori informazioni ).
A prescindere da quando avviene la rottura prima del travaglio, essa aumenta il rischio di problemi quali
Infezioni intra-amniotiche Infezione intra-amniotica L’infezione intra-amniotica è l’infezione dei tessuti che circondano il feto, come il liquido che circonda il feto (liquido amniotico), la placenta, le membrane che circondano il feto o una... maggiori informazioni (infezione delle membrane che contengono il feto) e infezioni del feto
Il feto si trova in una posizione anomala Malposizionamento e malpresentazione fetale La posizione indica se la testa del feto è rivolta posteriormente (verso il dorso della donna, vale a dire a faccia in giù quando la donna è in posizione supina) o anteriormente (a faccia in... maggiori informazioni
L’infezione dell’utero può causare febbre, secrezione vaginale abbondante o maleodorante oppure dolore addominale.
Se la rottura prima del travaglio porta a un parto prematuro, il neonato prematuro Neonati pretermine (prematuri) Un neonato prematuro è un feto partorito prima di 37 settimane di gestazione. A seconda di quando è nato, il neonato prematuro possiede organi immaturi, che potrebbero non essere pronti per... maggiori informazioni corre un maggior rischio di:
Problemi polmonari
Sanguinamento nel cervello
A volte decesso
Se si verifica un’emorragia cerebrale, è possibile che il cervello non si sviluppi normalmente, causando problemi come la paralisi cerebrale Paralisi cerebrale (PC) Con paralisi cerebrale si fa riferimento a un gruppo di sintomi che comporta difficoltà di movimento e rigidità muscolare (spasticità). Deriva da malformazioni cerebrali antecedenti alla nascita... maggiori informazioni .
Se la gestazione è inferiore a 24 settimane al momento della rottura delle membrane, gli arti del feto arti possono essere deformati.
Dopo la rottura delle membrane, se la donna è a termine le contrazioni iniziano di solito nel giro di 24 ore, ma possono impiegare anche 4 o più giorni se la rottura avviene tra le 32 e le 34 settimane di gravidanza.
Diagnosi della PROM
Visita della vagina e della cervice utilizzando uno speculum
Servendosi di uno speculum per allargare le pareti vaginali, il medico o l’ostetrica esaminano la vagina e la cervice (la parte inferiore dell’utero) per confermare che le membrane siano effettivamente rotte e stimare l’apertura (dilatazione) della cervice.
Se si osserva perdita di liquido amniotico dalla vagina, si presume una rottura delle membrane.
Se viene diagnosticata la rottura delle membrane prima del travaglio e il feto può sopravvivere fuori dall'utero, la donna viene normalmente ricoverata in ospedale in modo da poter determinare lo stato del feto.
Trattamento della PROM
Se la gravidanza è di 34 settimane o più, in genere avvio artificiale del travaglio (induzione)
Se la gravidanza è di meno di 34 settimane, in genere riposo, attento monitoraggio generalmente in ospedale, antibiotici e a volte corticosteroidi
Se la gravidanza è di meno di 32 settimane, in genere solfato di magnesio per prevenire un’emorragia cerebrale e problemi dello sviluppo cerebrale del neonato
Si devono bilanciare i rischi di infezione dell’utero e del feto in caso di ritardo del parto contro i problemi che possono insorgere in caso di neonato prematuro. Generalmente il medico o un’ostetrica certificata procede come segue:
Se la gravidanza è di almeno 34 settimane, si inizia il travaglio artificialmente (induzione Induzione del travaglio Con induzione del travaglio si intende l’inizio artificiale del travaglio. Di solito il travaglio viene indotto somministrando alla partoriente ossitocina, un ormone che fa contrarre l’utero... maggiori informazioni ), perché si presume che il feto sia abbastanza maturo.
Se la gravidanza è inferiore alle 34 settimane, la donna viene attentamente monitorata per segni d’infezione o travaglio in ospedale.
Talvolta viene analizzato un campione di liquido amniotico per stabilire quanto siano maturi i polmoni del feto. Il campione può essere prelevato dalla vagina della donna o mediante un’ amniocentesi Amniocentesi Il test diagnostico prenatale comprende la valutazione del feto prima della nascita (prenatale) per stabilire la presenza di una specifica patologia genetica ereditaria o spontanea. Il dosaggio... maggiori informazioni . Nell’amniocentesi un medico inserisce un ago attraverso la parete dell’addome nel liquido amniotico e preleva un campione dalle membrane che circondano il feto
Se è presente grave sofferenza fetale o un’infezione dell’utero, in genere il travaglio viene indotto e il bambino viene fatto nascere a prescindere dalla lunghezza della gestazione.
Se è necessario ritardare il travaglio
Se la gravidanza è di meno di 34 settimane, il travaglio viene ritardato. Alla donna viene consigliato di riposare e limitare al massimo le proprie attività. Potrebbe essere ricoverata in modo da poterla tenere sotto stretta osservazione. La pressione, la temperatura e la frequenza cardiaca della gestante vengono registrate almeno 3 volte al giorno, in quanto un aumento della temperatura o della frequenza può essere un segno iniziale di infezione. Se si sviluppa un’infezione, il travaglio viene indotto tempestivamente e il bambino viene fatto nascere.
Una volta confermata la rottura si avvia la terapia antibiotica, (eritromicina, ampicillina e amoxicillina) solitamente per via endovenosa e successivamente per via orale per diversi giorni, al fine di ritardare l’avvio del travaglio trattando infezioni che potrebbero scatenarlo e di ridurre il rischio di infezioni nel neonato.
Se la rottura delle membrane avviene tra 24 e 34 settimane di gestazione, vengono somministrati corticosteroidi per favorire la maturazione dei polmoni del feto.
I medici possono anche somministrare alla donna corticosteroidi in caso di rottura delle membrane
Tra 34 e 37 settimane di gestazione, se le donne sono a rischio di parto pretermine e non hanno ricevuto corticosteroidi precedentemente durante la gravidanza
A partire da 23 settimane di gestazione, se le donne sono a rischio di parto pretermine entro 7 giorni
Se la gravidanza è inferiore alle 32 settimane, potrebbe essere somministrato solfato di magnesio per via endovenosa. Questo farmaco sembra ridurre sostanzialmente il rischio di emorragia cerebrale e i problemi di sviluppo cerebrale del neonato, come ad esempio paralisi cerebrale.