Angiografia

DiMehmet Kocak, MD, Rush University Medical Center
Revisionato/Rivisto apr 2021
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I fatti in Breve

Nell’angiografia, le radiografie vengono utilizzate per produrre immagini dettagliate dei vasi sanguigni. A volte viene chiamata angiografia tradizionale per distinguerla dall’angiografia mediante tomografia computerizzata (TC) e dall’angiografia con risonanza magnetica (ARM). Durante l’angiografia, i medici possono anche curare i disturbi dei vasi sanguigni. L’angiografia, anche se invasiva, è relativamente sicura.

L’angiografia può fornire immagini fisse o immagini in movimento (la cosiddetta cineangiografia). La cineangiografia può mostrare la velocità con cui il sangue scorre nei vasi sanguigni. (Vedere anche Angiografia coronarica e Panoramica sugli esami di diagnostica per immagini).

Procedura per l’angiografia

Prima della procedura, i soggetti sono invitati a evitare di mangiare e bere per 12 ore.

Durante la procedura, sono distesi su un tavolo radiografico (ossia un tavolo che può essere attraversato facilmente dai raggi X). Poiché il tavolo può essere inclinato, è possibile che siano applicate delle cinture di sicurezza sul petto e sulle gambe. Le telecamere a raggi X possono essere posizionate in base alle esigenze. Sul torace vengono applicati gli elettrodi per monitorare il cuore. Sono inoltre monitorati la pressione arteriosa e i livelli di ossigeno.

Dopo avere iniettato un anestetico locale, il medico effettua una piccola incisione, generalmente nell’inguine o a volte sul braccio. Quindi, viene inserito un tubicino flessibile (catetere), in genere in un’arteria, fatto poi passare attraverso i vasi sanguigni fino a raggiungere l’area da valutare. Quando il catetere è in posizione, viene iniettato un mezzo di contrasto radiopaco (un liquido contenente iodio visibile nella radiografia). Il mezzo di contrasto fluisce nei vasi sanguigni, evidenziandoli. Le immagini vengono riprodotte su uno schermo e registrate. In questo modo, i medici possono valutare la struttura dei vasi sanguigni e individuare eventuali anomalie presenti.

Prima dell’angiografia, spesso si somministra un sedativo per via endovenosa per facilitare il rilassamento e mantenere la calma, rimanendo tuttavia coscienti durante la procedura. Nel corso della procedura, i soggetti possono essere invitati a fare respiri profondi, trattenere il respiro o tossire, e devono riferire disturbi eventualmente avvertiti.

L’angiografia può durare da meno di una a varie ore, secondo la zona del corpo da valutare e il tipo di esame o procedura da eseguire. Di solito si esegue in regime ambulatoriale.

Se viene usata un’arteria per l’inserimento del catetere, la sede dell’inserimento deve essere costantemente compressa per 10-20 minuti, dopo la rimozione di tutti gli strumenti. La compressione riduce il sanguinamento e la formazione di ematomi. In alternativa, un piccolo dispositivo di chiusura può essere usato per chiudere il foro nel vaso sanguigno. È possibile che ci sia il bisogno di rimanere distesi supini per diverse ore dopo la procedura per aiutare a prevenire il sanguinamento; raramente è necessario trascorrere la notte in ospedale. Per il resto della giornata, si consiglia di riposare e bere molto per contribuire ad eliminare il mezzo di contrasto dall’organismo.

Usi dell’angiografia

L’angiografia viene utilizzata per controllare le eventuali anomalie dei vasi sanguigni, in genere delle arterie. Queste possono includere:

  • ostruzioni

  • restringimenti

  • connessioni anomale tra arterie e vene (malformazioni arterovenose)

  • infiammazione (vasculite)

  • dilatazioni (aneurismi) di una parete indebolita di un vaso sanguigno

  • lacerazioni (dissezione) della parete di un vaso sanguigno

Durante l’angiografia, talvolta possono essere eseguite procedure per trattare le anomalie rilevate:

  • Le arterie ristrette possono essere dilatate.

  • Le ostruzioni possono essere rimosse.

  • Per mantenere l’arteria aperta può esservi posizionata una sonda costituita da una rete di fili (stent).

  • Le lacerazioni o le zone indebolite in un vaso sanguigno possono essere riparate.

  • Il flusso sanguigno verso i tumori o le malformazioni arterovenose può essere bloccato.

Varianti dell’angiografia

Arteriografia

Questo termine si riferisce a immagini diagnostiche delle arterie. Si tratta del tipo di angiografia più comune.

Venografia

Questo termine si riferisce a immagini diagnostiche delle vene. L’ecografia ha ampiamente sostituito la venografia nella diagnosi dei coaguli nelle vene (trombosi venosa profonda).

Angiografia a sottrazione digitale

Si acquisiscono immagini radiografiche dei vasi sanguigni prima e dopo l’iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco. Quindi, si sottraggono le une dalle altre mediante un computer e si eliminano le immagini di strutture diverse dalle arterie (tra cui le ossa). In questo modo, le arterie possono essere visualizzate più chiaramente.

Tabella

Svantaggi dell’angiografia

Per alcuni soggetti, la procedura è disagevole. Alcuni soggetti sviluppano reazioni di tipo allergico al mezzo di contrasto. Il sito di iniezione può sanguinare, infettarsi o dolere. Raramente, il catetere danneggia un vaso sanguigno.

Gravi complicanze, come shock, crisi convulsive, nefropatia e improvvisa cessazione del battito cardiaco (arresto cardiaco) sono molto rare. Talvolta, durante il cateterismo cardiaco, il cuore presenta battiti irregolari o rallentati.

Il rischio di complicanze è maggiore nei soggetti anziani, sebbene sia comunque modesto.

La dose di radiazioni usata in un’angiografia varia a seconda della procedura, ma in genere è molto maggiore rispetto a una semplice radiografia. Per esempio, la dose di radiazioni in un’angiografia coronarica è di 350 a 750 volte superiore rispetto a quella utilizzata in una semplice radiografia toracica a proiezione singola.

L’angiografia non è sempre immediatamente disponibile. Deve essere effettuata da medici altamente qualificati.