Esame del sangue occulto nelle feci

DiJonathan Gotfried, MD, Lewis Katz School of Medicine at Temple University
Revisionato/Rivisto mar 2023
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Un sanguinamento nell’apparato digerente può avere una causa poco grave come una lieve irritazione oppure molto grave come un cancro.

Quantità di sangue nelle feci eccessivamente piccole per essere visibili o per modificare l’aspetto delle feci possono essere rilevate mediante sostanze chimiche. La rilevazione di tali piccole quantità di sangue può fornire un primo indizio della presenza di ulcere, tumori o altre anomalie. Per individuare il cancro si può anche utilizzare materiale genetico delle cellule cancerose.

Esame delle feci con guaiaco

In questo esame si usa una sostanza chimica chiamata guaiaco per individuare la presenza di sangue nelle feci.

Per questo test si preleva un campione di feci durante un’esplorazione rettale digitale. Il campione viene depositato su un pezzo di carta filtro impregnato di guaiaco. Viene aggiunta una seconda sostanza chimica liquida (perossidasi) e, se è presente sangue, il campione cambia colore.

Come opzione preferenziale, si può portare a casa il kit contenente i fogli di carta filtro. I campioni di tre diverse evacuazioni vanno disposti sui fogli di carta filtro, che vengono poi inviati al medico in contenitori specifici per l’esecuzione del test.

Se si rileva la presenza di sangue, sono necessari ulteriori esami per determinarne l’origine.

Prima di questo esame è possibile che il paziente venga invitato a evitare alcuni cibi (come la carne rossa) e a limitare l’assunzione di vitamina C a meno di 250 milligrammi al giorno nei 3 giorni precedenti il test.

Test immunochimico fecale (FIT)

Il test immunochimico fecale (FIT) consiste nell’individuare sangue nelle feci mediante anticorpi diretti contro l’emoglobina umana (una proteina nei globuli rossi che conferisce il colore rosso al sangue). In questo esame il paziente raccoglie campioni mediante un kit domestico simile a quello dell’esame a base di guaiaco.

Se si rileva la presenza di sangue, sono necessari ulteriori esami per determinarne l’origine.

L’esame non richiede restrizioni alimentari, farmacologiche o vitaminiche.

I test immunochimici più recenti sono più accurati rispetto ai predecessori a base di guaiaco e sono preferiti dalla maggior parte delle linee guida per lo screening del tumore del colon-retto delle società mediche. Il FIT è raccomandato annualmente per i soggetti ai quali si consiglia lo screening per il tumore del colon-retto.

Esame genetico delle feci (test FIT-DNA)

Il test FIT-DNA utilizza una combinazione di un test del materiale genetico (DNA) associato al tumore del colon-retto e del test immunologico fecale (FIT). Il paziente raccoglie i campioni di feci per questo esame utilizzando un kit domestico e spedendoli al laboratorio.

Se il test risulta anomalo, sono necessari ulteriori esami per determinare l’origine.

L’esame non richiede restrizioni alimentari, farmacologiche o vitaminiche.

Questo esame è più accurato del solo test immunologico fecale e viene eseguito ogni 3 anni nei soggetti per i quali è raccomandato lo screening. Tuttavia, il test FIT-DNA è molto costoso.