Prova da sforzo

DiRebecca Dezube, MD, MHS, Johns Hopkins University
Revisionato/Rivisto mag 2021
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    Per valutare pazienti che potrebbero essere affetti da una patologia polmonare si può ricorrere ai test da sforzo. Si tratta di esami diversi da quelli eseguiti sotto sforzo volti a diagnosticare eventuali cardiopatie. I due tipi più comuni di test da sforzo sono il test del cammino in 6 minuti e il test cardiopolmonare da sforzo completo.

    (Vedere anche Anamnesi ed esame obiettivo nelle pneumopatie.)

    Test del cammino in 6 minuti

    Il test semplice misura la distanza massima che il paziente riesce a percorrere, in base al proprio ritmo, in 6 minuti su una superficie piana. Valuta la funzionalità complessiva, ma, in caso di riduzione della resistenza allo sforzo, non è in grado di fornire informazioni sui singoli organi e sistemi (ovvero cuore, polmoni, muscoli e ossa o altri organi e sistemi) responsabili dell’alterazione. I risultati del test possono essere influenzati dall’impegno del paziente. Questo esame trova impiego prima di un trapianto di polmone e di un intervento chirurgico di riduzione del volume polmonare, al fine di monitorare la risposta ai trattamenti e la riabilitazione polmonare, nonché predire il rischio di invalidità o morte in pazienti con cardiopatie e patologie polmonari.

    Test cardiopolmonare da sforzo

    Questa prova computerizzata analizza la funzionalità cardiaca e polmonare, e offre informazioni come il volume del flusso aereo nei polmoni, la quantità di anidride carbonica prodotta e la capacità del polmone di emettere ossigeno nel sangue e di eliminare anidride carbonica. Si esegue in condizioni di riposo e sotto sforzo su tapis roulant o cyclette; il paziente indossa diversi tipi di monitor. L’intensità dello sforzo viene aumentata gradualmente, fino al momento in cui i sintomi impediscono la prosecuzione dell’attività.

    Il test cardiopolmonare da sforzo stabilisce, in primo luogo, se la capacità di resistenza del paziente allo sforzo è normale o ridotta e, ove ridotta, se tale calo sia dovuto a disturbi cardiaci e/o polmonari o a carenza di attività fisica. Rileva disturbi con una migliore tempistica rispetto ad altri esami meno completi ed eseguiti solo a riposo.

    Il test cardiopolmonare da sforzo può inoltre servire a monitorare la risposta del paziente al trattamento e orientare verso il programma di riabilitazione polmonare più indicato.