Barotrauma

DiRichard E. Moon, MD, Duke University Medical Center
Revisionato/Rivisto apr 2023
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Il barotrauma è un danno tissutale provocato da un’alterazione della pressione, che comprime o espande il gas contenuto in diverse strutture del corpo.

  • Possono esserne interessati i polmoni, l’apparato gastrointestinale, la parte del volto coperta dalla maschera, gli occhi, le orecchie o i seni paranasali.

  • I sintomi variano; i più frequenti sono problemi di respirazione o dolore al torace (barotrauma polmonare), occhi iniettati di sangue (barotrauma facciale o da maschera), vertigini o mal d’orecchi (barotrauma dell’orecchio) e dolore al volto o sanguinamento dal naso (barotrauma sinusale).

  • Il rischio di barotrauma è massimo a profondità comprese tra la superficie e i 10 metri.

  • Fra le misure che contribuiscono a prevenire il barotrauma vi sono risalire lentamente e respirando (barotrauma polmonare), espirare dal naso nella maschera (barotrauma da maschera), sbadigliare o deglutire tenendo le narici chiuse e assumere un decongestionante nasale prima dell’immersione (barotrauma oto-sinusale).

(Vedere anche Panoramica sulle lesioni da immersione.)

L’aumento della pressione esterna al corpo è trasmesso uniformemente al sangue e ai tessuti dell’organismo, che tuttavia non vengono compressi, poiché costituiti principalmente da liquidi. Pertanto, ad esempio, le gambe non vengono schiacciate con l’aumento della pressione dell’acqua. Tuttavia, i gas (come l’aria all’interno di polmoni, seni, orecchio medio o all’interno della maschera facciale o degli occhiali) si comprimono o espandono se la pressione esterna aumenta o diminuisce. La compressione e l’espansione possono pertanto causare dolore e danni tissutali.

Il più delle volte il barotrauma interessa le orecchie, mentre la forma che colpisce i polmoni (barotrauma polmonare) è la più grave. Il rischio di barotrauma aumenta in base alle condizioni che trattengono l’aria dal fluire liberamente fra gli spazi, come la congestione sinusale o il blocco della tromba di Eustachio (un piccolo dotto che unisce l’orecchio medio con la parte posteriore del naso).

Barotrauma polmonare

Dato che l’aria è compressa sotto alta pressione, ogni atto respiratorio preso in profondità contiene molte più molecole rispetto al respiro in superficie. A 10 metri (2 atmosfere assolute), ad esempio, ogni atto respiratorio contiene il doppio delle molecole di un respiro in superficie (e pertanto svuota una bombola due volte più rapidamente). Quando la pressione diminuisce, l’aria si espande e il volume aumenta. Pertanto, se un subacqueo riempie i polmoni con aria compressa a 10 metri e risale senza espirare liberamente, il volume di aria raddoppia, causando l’iperinflazione dei polmoni.

L’iperinflazione polmonare può rompere gli alveoli polmonari, permettendo all’aria di fuoriuscire ed eventualmente rimanere intrappolata nello spazio tra i polmoni e la gabbia toracica, per poi espandersi determinando un collasso polmonare (pneumotorace). L’aria può essere anche spinta fuori dai polmoni nei tessuti che circondano il cuore (pneumomediastino), sotto la pelle del collo e della parte superiore del torace (enfisema sottocutaneo) oppure nei vasi sanguigni (embolia gassosa, vedere Tipi di emboli insoliti). L’aria nelle arterie di solito si sposta e raggiunge altre parti dell’organismo (embolia gassosa arteriosa), dove può bloccare il flusso del sangue.

La principale causa di barotrauma polmonare è l’apnea durante una risalita con autorespiratore subacqueo, conseguenza dell’esaurimento dell’aria in profondità. Nel panico, il subacqueo dimentica di espirare liberamente mentre l’aria si espande nei polmoni durante la risalita. L’embolia gassosa può verificarsi anche a 1 metro di profondità se la persona che respira aria pressurizzata trattiene il respiro durante la risalita. Il barotrauma polmonare si può verificare anche in piscina quando si inspira aria a una profondità di circa 1 metro dalla superficie (ad esempio da un secchio capovolto portato sott’acqua o nel corso della prova di un’attrezzatura subacquea) e non la si espira durante la risalita. Un barotrauma polmonare può anche insorgere a causa dell’espansione di gas in aree polmonari malate.

L’infezione COVID-19 in alcuni soggetti induce lo sviluppo di problemi polmonari che aumentano il rischio di barotrauma polmonare durante le immersioni. Le linee guida raccomandano di valutare chiunque abbia avuto sintomi anche lievi correlati alla COVID (ad esempio, dolore toracico, palpitazioni [battito cardiaco anomalo, martellante o accelerato], tosse significativa o difficoltà respiratoria) per assicurarsi che sia sicuro immergersi.

Sintomi del barotrauma

I sintomi di barotrauma di solito si manifestano in prossimità della superficie, durante la discesa o la risalita. I sintomi variano, a seconda dell’organo colpito. I subacquei spesso usano il termine schiacciamento per indicare i danni causati ai polmoni dalle differenze di pressione.

Barotrauma polmonare

Pneumotorace e pneumomediastino causano dolore toracico e respiro affannoso. Alcune persone presentano tosse con sangue o schiuma sanguinolenta in bocca in casi di interessamento dei tessuti. L’aria nei tessuti (enfisema sottocutaneo) del collo può comprimere i nervi delle corde vocali, provocando un tono di voce diverso o rauco. L’enfisema sottocutaneo provoca una sensazione di crepitio al tatto.

Barotrauma da maschera (schiacciamento del viso)

Se un subacqueo non compensa correttamente la pressione nella maschera con quella dell’acqua durante la discesa, la pressione relativamente più bassa all’interno della maschera fa sì che questa agisca come una ventosa sugli occhi e sul volto. La differenza di pressione dentro e fuori la maschera provoca la dilatazione dei vasi sanguigni in prossimità della superficie degli occhi (o sul viso), perdita di liquidi e, infine, la rottura e il sanguinamento. Gli occhi appaiono rossi e iniettati di sangue, ma di solito la vista non è compromessa. Raramente si verifica sanguinamento dagli occhi con perdita della vista. Di solito il sanguinamento dei vasi sanguigni del volto forma ematomi.

Barotrauma dell’orecchio (schiacciamento dell’orecchio)

Se, durante la discesa, la pressione nell’orecchio medio diventa inferiore a quella dell’acqua, lo stress che ne deriva provoca una dolorosa protrusione del timpano verso l’interno. Quando la differenza di pressione diventa sufficientemente alta, il timpano si rompe, provocando l’ingresso di acqua fredda nell’orecchio medio e intense vertigini (capogiri con una sensazione di rotazione), disorientamento, nausea e talvolta vomito. Questi sintomi sono tratti distintivi del barotrauma dell’orecchio e possono porre i subacquei a rischio di annegamento. La vertigine diminuisce non appena l’acqua nell’orecchio raggiunge la temperatura corporea. Un timpano perforato compromette l’udito e porta a infezioni dell’orecchio medio a distanza di ore o giorni, causando dolore e secrezioni dall’orecchio. Anche l’orecchio interno può essere danneggiato, con conseguente perdita improvvisa dell’udito, ronzii/fischi (acufeni) e vertigini.

Barotrauma sinusale (schiacciamento dei seni paranasali)

Le differenze di pressione si ripercuotono anche sui seni paranasali (sacche piene di aria nelle ossa che circondano il naso) con effetti simili a quelli del barotrauma dell’orecchio. Causano dolore al volto e cefalea durante la discesa e una sensazione di congestione al volto o al naso oppure sanguinamento dal naso durante l’ascesa. Occasionalmente, si osserva un’estrema sensibilità cutanea sulla guancia o compromissione della vista.

Barotrauma dentale (schiacciamento dei denti)

La pressione nelle sacche d’aria alle radici dei denti o accanto alle otturazioni può provocare dolore o danno ai denti.

Barotrauma oculare (schiacciamento degli occhi)

Potrebbero formarsi piccole bolle d’aria che rimangono intrappolate dietro lenti a contatto rigide, danneggiando gli occhi e provocando dolore, perdita della vista e visualizzazione di aloni intorno a fonti luminose.

Barotrauma dell’apparato gastrointestinale (schiacciamento delle viscere)

Una tecnica respiratoria inadeguata attraverso il regolatore di pressione o mediante tecniche di bilanciamento della pressione di orecchio e seni paranasali può far deglutire piccole quantità di aria durante un’immersione. Quest’aria si espande durante la risalita causando gonfiore, crampi, dolori, bruciori e flatulenza addominali, tutti sintomi che di solito si risolvono da soli. Di rado, si verificano lacerazioni dello stomaco o dell’intestino con intenso dolore addominale e malattia grave.

Diagnosi del barotrauma

  • Si basa sui sintomi e sull’anamnesi di immersione subacquea

  • Gli esami variano in funzione del tipo di barotrauma

I medici emettono la diagnosi di barotrauma principalmente in base alla natura dei sintomi e all’insorgenza in relazione all’immersione. A seconda dei sintomi, si eseguono esami di diagnostica per immagini. Ad esempio, per il barotrauma polmonare di solito sono necessarie radiografie. In caso di barotrauma dell’orecchio o dell’occhio può essere necessario un esame dell’udito o della vista.

Trattamento del barotrauma

  • Trattamento per alleviare la pressione

  • Trattamento dei danni tissutali specifici e delle complicanze

Il pneumotorace può necessitare di trattamenti come l’inserimento di una cannula in plastica nella cavità toracica per consentire la fuoriuscita dell’aria e permettere al polmone di riespandersi. Il trattamento di un pneumomediastino e di un enfisema sottocutaneo consiste, di solito, nel riposo a letto e nella somministrazione di ossigeno.

Il barotrauma oto-sinusale viene trattato con decongestionanti nasali (come uno spray nasale a base di ossimetazolina) o decongestionanti orali. Talvolta, se il recupero è lento, si possono somministrare corticosteroidi in forma di spray nasale o pillole. La presenza di una grave perdita dell’udito, ronzii/fischi nelle orecchie o vertigini suggerisce un danno all’orecchio interno e deve essere prontamente valutata da un medico. Un barotrauma dell’orecchio interno può richiedere un intervento chirurgico per prevenire una perdita dell’udito permanente.

Il timpano perforato, di solito, guarisce spontaneamente, mentre l’infezione dell’orecchio medio richiede antibiotici sia per via orale sia sotto forma di gocce auricolari. Una rottura tra orecchio medio e interno richiede una pronta riparazione chirurgica per evitare il danno permanente.

La rottura dello stomaco o dell’intestino necessita della riparazione chirurgica.

Prevenzione del barotrauma

La pressione nei polmoni e nelle vie aeree è automaticamente compensata dalla pressione esterna quando, in profondità, è disponibile un supporto di aria pressurizzata, come nelle immersioni con scafandro o bombola. Quest’aria pressurizzata compensa anche la pressione nei seni paranasali, se le aperture di questi ultimi non sono ristrette, ad esempio da un’infiammazione dovuta a un’allergia o da un’infezione delle vie aeree superiori.

La pressione nella maschera facciale è compensata espirando con il naso nella maschera stessa. Il subacqueo compensa le differenze di pressione nell’orecchio medio sbadigliando o deglutendo tenendo le narici chiuse, movimenti che aprono il dotto che connette l’orecchio medio alla parte posteriore della gola (tromba di Eustachio).

I tappi per le orecchie o una cuffia aderente creano uno spazio chiuso tra il tappo e il timpano in cui la pressione non può essere compensata. Nemmeno la pressione interna agli occhiali non può essere compensata. Per tali motivi, durante l’immersione, non si devono portare tappi per le orecchie né occhiali. La cuffia deve essere adeguatamente ventilata in modo da non bloccare l’orecchio esterno.

Prima dell’immersione, le persone con congestione nasale, che potrebbe bloccare la respirazione dal naso, devono assumere un decongestionante (come la pseudoefedrina per via orale o uno spray nasale contenente ossimetazolina). Alleviando la congestione si favorisce l’equilibrio delle pressioni fra orecchio e seni paranasali, prevenendo il barotrauma oto-sinusale.

Per prevenire il barotrauma polmonare, tutta l’aria inalata in profondità, perfino alla profondità di una piscina, deve essere espirata liberamente durante la risalita. Prima di praticare immersioni, i soggetti con patologie polmonari come l’asma devono essere valutati per l’idoneità alle immersioni.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.

  1. Divers Alert Network: linea diretta di emergenza 24 ore, 919-684-9111

  2. Duke Dive Medicine: consulto d’emergenza con un medico 24 ore, 919-684-8111