Divorzio e bambini

DiSteven D. Blatt, MD, State University of New York, Upstate Medical University
Revisionato/Rivisto ott 2021
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    Separazione e divorzio, e gli eventi che vi conducono, ostacolano la stabilità e la prevedibilità necessarie ai bambini. A parte il decesso di un parente stretto, il divorzio è l’evento più stressante che può vivere una famiglia. Poiché sono venute meno le loro certezze, i bambini possono avvertire un forte senso di perdita, ansia, rabbia e tristezza. Talvolta, i bambini temono di essere abbandonati o di perdere l’amore dei genitori. Per molte ragioni, le capacità genitoriali spesso peggiorano al momento del divorzio. I genitori sono di solito preoccupati e talvolta provano rabbia e ostilità reciproca. I bambini possono sentirsi in colpa pensando di avere in qualche modo provocato il divorzio. Se i genitori ignorano il bambino o lo vedono sporadicamente o in modo imprevisto, il bambino si sente rifiutato.

    Fasi di assestamento

    Una volta decisi la separazione e il divorzio, il nucleo familiare attraversa varie fasi di assestamento. Si tratta delle fasi

    • Acuta

    • Transitoria

    • Successiva al divorzio

    Nella fase acuta (il periodo in cui i genitori decidono di separarsi, compreso il periodo che precede il divorzio), l’agitazione raggiunge livelli massimi. Questa fase può durare fino a 2 anni.

    Durante la fase di transizione (le settimane in prossimità del divorzio), il bambino si trova in un periodo di assestamento alla nuova relazione fra i genitori, alle visite e al nuovo rapporto con il genitore che non ha la custodia.

    Dopo il divorzio (la fase post-divorzio), si dovrebbe sviluppare un diverso tipo di stabilità.

    Effetti sui bambini

    Durante il divorzio, l’impegno scolastico riveste poca importanza per i bambini e gli adolescenti e il rendimento spesso peggiora. I bambini possono fantasticare su una possibile riconciliazione dei genitori. Gli effetti sui bambini variano in funzione dell’età e del livello di sviluppo:

    • Bambini di 2-5 anni d’età: possono avere difficoltà a dormire ( see page Disturbi del sonno nei bambini), accessi di collera e ansia da separazione. La capacità di utilizzare il bagno può peggiorare.

    • Bambini di 5-12 anni d’età: possono provare tristezza, angoscia, forte rabbia e paure irrazionali (fobie).

    • Adolescenti: spesso si sentono insicuri, soli e tristi. Alcuni adottano comportamenti a rischio come l’uso di alcol e droghe, sesso, furti e violenza. Altri possono sviluppare disturbi del comportamento alimentare o atteggiamenti ribelli, marinare la scuola o frequentare compagnie pericolose ( see page Introduzione ai problemi negli adolescenti).

    Aiutare i bambini ad affrontare la situazione

    I bambini hanno bisogno di esprimere i propri sentimenti a un adulto che li ascolti con attenzione. La consulenza può fornire al bambino l’assistenza di un adulto che, diversamente dai genitori, non verrà sconvolto dai loro sentimenti.

    I bambini si adattano meglio quando i genitori collaborano tra loro e si dedicano alle loro esigenze. I genitori devono ricordare che il divorzio pone fine solo alla relazione tra i coniugi, non alla relazione e alle responsabilità come genitori dei propri figli. Quando possibile, i genitori devono abitare vicini, mostrare rispetto reciproco davanti al bambino, coinvolgersi reciprocamente nella vita del bambino e tenere conto dei suoi desideri riguardo alle visite. I bambini più grandi e gli adolescenti devono prendere parte alle decisioni relative alla loro sistemazione. I genitori non devono mai chiedere ai figli di schierarsi e devono cercare di non esprimere giudizi negativi sull’altro genitore.

    Con i loro figli i genitori devono

    • discutere apertamente, onestamente e con tranquillità

    • mantenere rapporti affettuosi

    • coltivare la loro educazione

    • mantenere normali aspettative sul loro rendimento e impegno scolastico

    I genitori possono tenere un dialogo aperto con i loro figli incoraggiandoli a confidarsi e a esprimere i propri sentimenti. Ad esempio, se un bambino mostra rabbia per il divorzio, si può dire, “Sei preoccupato per il divorzio?” oppure “Dimmi qualcos’altro”. Chiedendo al bambino come si sente lo si può anche incoraggiare a parlare di emozioni intense o di paure,

    Parlando dei loro sentimenti, i genitori incoraggiano il bambino a riconoscere le proprie paure e preoccupazioni. Per esempio, per quanto riguarda un divorzio, un genitore può dire “Anche io sono triste per questa situazione, ma so anche che è la cosa più giusta da fare per mamma e papà. Anche se non possiamo vivere insieme, entrambi ti vorremo sempre bene e ci prenderemo cura di te”. In questo modo, i genitori rassicurano il bambino e spiegano i motivi che hanno portato al divorzio. Talvolta occorre ripetere più di una volta il messaggio ai bambini, soprattutto a quelli più piccoli.

    La maggior parte dei bambini riacquista sicurezza e sostegno entro un anno dal divorzio se i genitori collaborano per soddisfare le esigenze del bambino.

    Effetti di un nuovo matrimonio

    Per un bambino, il nuovo matrimonio di un genitore può creare nuovi conflitti ma potrebbe ripristinare un senso di stabilità ed equilibrio se gestito appropriatamente da tutti gli adulti coinvolti. Alcuni bambini si sentono sleali verso l’altro genitore accettando il nuovo coniuge.

    Cambiamenti strutturali delle famiglie

    Anche se la maggior parte delle persone pensa alla famiglia come a un uomo sposato a una donna insieme ai loro figli biologici, ciò non è più il caso da parecchi anni. Ad esempio, una famiglia può essere composta da un genitore single, da una coppia gay o da adulti non imparentati che vivono e crescono insieme i figli.

    I divorzi costringono molti bambini a vivere in famiglie con un solo genitore o in famiglie miste, create da unioni di fatto o da altri matrimoni. Il 40% circa dei bambini nasce da donne single e il 10% circa da adolescenti single. Molti bambini vengono cresciuti dai nonni o da altri parenti. Circa 1 milione di bambini vive con genitori adottivi (vedere Adozione).

    Anche le famiglie tradizionali sono cambiate. Spesso entrambi i genitori lavorano fuori casa e molti bambini vengono accuditi in contesti esterni alla famiglia (vedere Cura del bambino). Molte coppie rimandano la nascita dei figli fino ai 30 e perfino ai 40 anni, a causa di impegni di studio o lavorativi. I cambiamenti culturali hanno portato i padri a occuparsi maggiormente della crescita dei figli.

    I conflitti sono presenti in ogni famiglia, ma le famiglie sane sono abbastanza forti per risolverli o crescere malgrado questi. Indipendentemente dalla struttura, le famiglie sane trasmettono ai bambini un senso di appartenenza e provvedono al loro sviluppo fisico, emotivo e alle necessità spirituali. I membri di famiglie sane esprimono le emozioni e aiutano gli altri, in accordo con la propria cultura e le tradizioni familiari.