Il tumore della vagina può causare sanguinamento vaginale anomalo, specialmente dopo il rapporto sessuale o nelle donne in post-menopausa.
Se sospetta il tumore, il medico preleva ed esamina alcuni campioni di tessuto vaginale (biopsia).
Per rimuovere questo tipo di tumore si ricorre alla chirurgia o alla radioterapia.
(Vedere anche Panoramica sui tumori dell’apparato riproduttivo femminile Panoramica sui tumori dell’apparato riproduttivo femminile Qualsiasi organo dell’apparato riproduttivo femminile, come vulva, vagina, cervice, utero, tube di Falloppio o ovaie, può essere colpito da un tumore, definito tumore ginecologico. Il tumore... maggiori informazioni .)
Negli Stati Uniti, il carcinoma vaginale rappresenta solo l’1% circa dei tumori ginecologici. L’età media alla diagnosi è di 60-65 anni.
Localizzazione degli organi riproduttivi femminili interni
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La maggior parte dei tumori della vagina sono causati dall’ infezione da papillomavirus umano (HPV) Infezione da papillomavirus umano (HPV) Il virus del papilloma umano (HPV) causa verruche. Alcuni tipi di HPV causano verruche cutanee, mentre altri causano verruche genitali (neoformazioni in corrispondenza o attorno alla vagina... maggiori informazioni persistente, lo stesso virus che causa le verruche genitali e il tumore della cervice. La presenza di modificazioni precancerose della cervice o della vulva, tumore della cervice Cancro della cervice Il tumore della cervice si sviluppa nella cervice (la parte inferiore dell’utero). La maggior parte dei tumori della cervice è causata dall’infezione da papillomavirus umano (HPV), Il tumore... maggiori informazioni o tumore della vulva Vulvar Cancer Il tumore della vulva di solito si sviluppa nelle labbra, il tessuto che circonda l’orifizio vaginale. Può presentarsi come un nodulo, una zona pruriginosa o un ulcera che non guarisce. Si procede... maggiori informazioni aumenta il rischio di sviluppare il tumore della vagina.
Oltre il 95% dei tumori della vagina sono carcinomi a cellule squamose Carcinoma a cellule squamose Il carcinoma a cellule squamose è un cancro che inizia nelle cellule squamose della cute. Neoformazioni spesse e squamose compaiono sulla pelle e non guariscono. Per diagnosticare il cancro... maggiori informazioni (carcinomi), i quali si sviluppano dalle cellule piatte e simili a quelle della cute, che formano la superficie della mucosa vaginale. La maggior parte degli altri carcinomi vaginali sono adenocarcinomi che si sviluppano dalle cellule ghiandolari. Un raro tipo di tumore, l’adenocarcinoma a cellule chiare, insorge quasi esclusivamente nelle donne le cui madri hanno assunto il dietilstilbestrolo (DES), prescritto per prevenire l’aborto spontaneo nel corso della gravidanza (questo farmaco è stato proibito negli Stati Uniti nel 1971).
Se non trattato, il tumore vaginale continua a crescere penetrando nel tessuto circostante e, alla fine, si diffonde ad altre aree dell’organismo attraverso il sangue e i vasi linfatici, per poi intaccare la vescica, il retto e i linfonodi vicini.
Sintomi del tumore vaginale
Il sintomo più frequente del tumore vaginale è il sanguinamento vaginale anomalo, che si manifesta durante o dopo un rapporto sessuale, nel periodo intermestruale o dopo la menopausa. Talvolta, si formano delle ulcere sulla mucosa vaginale, che possono sanguinare e infettarsi. Alcune donne presentano anche una secrezione acquosa. Altre lamentano dolore durante il rapporto sessuale. Alcune donne sono asintomatiche.
I carcinomi di grandi dimensioni possono anche estendersi alla vescica, provocando un frequente stimolo a urinare e dolore durante la minzione. Nei carcinomi in fase avanzata, si possono formare connessioni patologiche (fistole) tra la vagina, la vescica o il retto.
Diagnosi del tumore vaginale
Biopsia
I medici possono sospettare un tumore della vagina sulla base dei sintomi, della presenza di aree alterate, osservate durante una visita ginecologica di routine, o del risultato anomalo del Pap test. Possono anche utilizzare uno strumento con lente d’ingrandimento binoculare (colposcopio Colposcopia Talvolta il medico raccomanda test di screening, vale a dire esami che consentono di individuare disturbi in persone asintomatiche. Se le donne presentano sintomi correlati all’apparato riproduttivo... maggiori informazioni ), per esaminare la vagina, una procedura chiamata colposcopia.
Per confermare la diagnosi, i medici asportano delle cellule dalla parete vaginale per esaminarle al microscopio (biopsia), dopo essersi assicurati di aver prelevato campioni di tessuto da qualsiasi neoformazione, ulcera o altra zona anomala osservata durante l’esame.
Per determinare l’eventuale presenza di metastasi, si eseguono altri test, anche mediante una sonda a fibre ottiche (endoscopio) per esaminare la vescica o il retto, la radiografia toracica e la tomografia computerizzata (TC).
Stadiazione del tumore vaginale
La stadiazione del tumore si basa su quanto si è diffuso. La stadiazione va da I (stadio iniziale) a IV (stadio avanzato):
Stadio I: il tumore è limitato alla vagina.
Stadio II: il tumore si è diffuso attraverso la parete vaginale ai tessuti vicini, ma è sempre circoscritto alla pelvi (che contiene gli organi riproduttivi, la vescica e il retto).
Stadio III: il tumore si è diffuso a tutta la pelvi e/o ai linfonodi e/o blocca gli ureteri e/o provoca un malfunzionamento renale
Stadio IV: il tumore ha intaccato la vescica o il retto o ha oltrepassato la pelvi (per esempio i polmoni o le ossa).
Prognosi del tumore della vagina
La prognosi delle donne con tumore della vagina dipende dallo stadio del tumore.
Trattamento del tumore vaginale
Per i tumori vaginali allo stadio iniziale, trattamento chirurgico per rimuovere vagina, utero e linfonodi adiacenti e talvolta radioterapia
Per la maggior parte degli altri tumori vaginali si procede con la radioterapia
Il trattamento dipende anche dallo stadio del tumore.
Per i carcinomi vaginali allo stadio iniziale, il trattamento di elezione è l’intervento chirurgico di asportazione di vagina, utero e linfonodi pelvici e della parte superiore della vagina. A volte viene utilizzata la radioterapia dopo la rimozione chirurgica.
La radioterapia è prevista per la maggior parte degli altri tumori vaginali. Solitamente è una combinazione di radioterapia interna (mediante impianti radioattivi posizionati all’interno della vagina, la cosiddetta brachiterapia) e radioterapia esterna (diretta alla pelvi dall’esterno).
Non è possibile eseguire la radioterapia in presenza di fistole. In tal caso si procede all’asportazione di alcuni o tutti gli organi della pelvi (esenterazione pelvica). fra cui gli organi riproduttivi (vagina, utero, tube di Falloppio e ovaie), vescica, uretra, retto e ano. La scelta di quali e quanti organi asportare dipende da molti fattori, come la sede del tumore, l’anatomia della paziente e gli obiettivi post-operatori. Nell’addome vengono praticate aperture permanenti, per la raccolta di urina (urostomia) e di feci (colostomia Informazioni sulla colostomia ), in modo che i prodotti di scarto possano fuoriuscire ed essere raccolti in sacche. Dopo l’intervento, di solito si verificano qualche sanguinamento, secrezione e notevoli sensibilità e dolore per alcuni giorni. La degenza di solito dura da tre a cinque giorni. Possono insorgere complicanze, come infezioni o apertura dell’incisione chirurgica, blocchi intestinali e fistole.
Il rapporto sessuale può risultare difficile o impossibile in seguito al trattamento del carcinoma vaginale.
Ulteriori informazioni
Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che il MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.
National Cancer Institute: Vaginal Cancer: questo sito Web contiene collegamenti a informazioni generali sul tumore vaginale, nonché collegamenti a informazioni su cause, prevenzione, screening, trattamento e ricerca e come convivere con il cancro.