Si può verificare a causa di un problema del feto (ad esempio una patologia genetica o un difetto congenito) oppure della donna (anomalie strutturali degli organi riproduttivi, infezioni, uso di cocaina o alcol, fumo di sigaretta o una lesione), ma spesso la causa è ignota.
Nelle fasi più avanzate della gravidanza si possono manifestare sanguinamenti e crampi.
Il medico esamina la cervice e di solito esegue un’ecografia.
Gli eventuali residui della gravidanza presenti nell’utero dopo l’aborto vengono asportati.
Le complicanze della gravidanza sono problemi che si presentano unicamente durante la gravidanza stessa. Possono interessare la donna, il feto o entrambi e possono insorgere in diversi momenti nel corso della gravidanza. Tuttavia, la maggior parte delle complicanze della gravidanza può essere trattata in maniera efficace. L’aborto spontaneo, per definizione, comporta la morte del feto e può aumentare il rischio di aborto spontaneo nelle gravidanze future.
Si verifica un aborto spontaneo in circa il 10-15% delle gravidanze conclamate. Molti più aborti sono misconosciuti, in quanto si verificano quando la donna non sa ancora di essere in stato interessante. L’85% circa degli aborti si verifica nelle prime 12 settimane di gestazione, e il 25% delle gravidanze termina con un aborto nelle prime 12 settimane. Il rimanente 15% degli aborti avviene fra le 13 e le 20 settimane.
Gli aborti sono più frequenti nelle gravidanze ad alto rischio Gravidanza ad alto rischio , in particolare se le donne non ricevono un’adeguata assistenza medica.
Cause dell’aborto spontaneo
La maggior parte degli aborti spontanei che si verificano nelle prime 10-11 settimane di gravidanza è imputata a qualche disturbo cromosomico Panoramica sulle anomalie cromosomiche e genetiche I cromosomi sono strutture all’interno delle cellule che contengono i geni di una persona. Un gene è un segmento di acido deossiribonucleico ( DNA) contenente il codice di una specifica proteina... maggiori informazioni . Talvolta gli aborti spontanei derivano da un difetto congenito Panoramica sui difetti congeniti Le anomalie congenite comprendono tutte le malformazioni fisiche già presenti nel periodo prenatale. Di solito sono evidenti nei primi anni di vita. Le cause di molti difetti congeniti sono... maggiori informazioni .
Se una donna presenta un disturbo che rende la coagulazione troppo facile (come la sindrome da anticorpi antifosfolipidi Sindrome da antifosfolipidi I disturbi autoimmuni, fra cui la malattia di Graves sono più comuni fra le donne, in particolare durante la gravidanza. Gli anticorpi anomali prodotti nelle patologie di tipo autoimmune possono... maggiori informazioni ) può subire aborti ripetuti (chiamati perdita ricorrente della gravidanza Aborto spontaneo ricorrente Gli aborti spontanei ricorrenti (ripetuti) significano aver subito almeno 2 aborti. Gli aborti ricorrenti possono essere causati da problemi della madre, del padre, del feto o della placenta... maggiori informazioni ) dopo 10 settimane di gravidanza.
Per molti aborti che si verificano tra la 13a e la 20a settimana di gestazione non viene identificata una causa.
I fattori di rischio (condizioni che aumentano il rischio di un disturbo) di aborto spontaneo comprendono i seguenti:
Età superiore ai 35 anni
Aborti spontanei in gravidanze precedenti (aborti ripetuti Aborto spontaneo ricorrente Gli aborti spontanei ricorrenti (ripetuti) significano aver subito almeno 2 aborti. Gli aborti ricorrenti possono essere causati da problemi della madre, del padre, del feto o della placenta... maggiori informazioni )
Anomalie strutturali degli organi riproduttivi, quali fibromi Fibromi Un fibroma è un tumore benigno composto da tessuto muscolare e fibroso. Si trova nell’utero. I fibromi possono causare dolore, sanguinamento vaginale anomalo, stipsi, aborti ripetuti e necessità... maggiori informazioni , tessuto cicatriziale, utero doppio o una cervice debole (insufficienza cervicale Insufficienza cervicale L’insufficienza cervicale consiste nella dilatazione indolore della cervice che provoca il parto durante il 2° trimestre di gravidanza. Disturbi congeniti del tessuto connettivo e lesioni possono... maggiori informazioni ), che tende ad aprirsi (dilatarsi) man mano che l’utero aumenta di dimensioni
Uso di sostanze come cocaina Cocaina durante la gravidanza Oltre il 50% delle donne assume farmaci con o senza prescrizione medica (prodotti da banco) o fa uso di droghe sociali (tabacco e alcol) o illegali durante la gravidanza, un’abitudine in aumento... maggiori informazioni e alcol Alcol durante la gravidanza Oltre il 50% delle donne assume farmaci con o senza prescrizione medica (prodotti da banco) o fa uso di droghe sociali (tabacco e alcol) o illegali durante la gravidanza, un’abitudine in aumento... maggiori informazioni
Lesioni gravi
Infezioni durante la gravidanza Infezioni durante la gravidanza La maggior parte delle comuni infezioni che si presentano durante la gravidanza, come quelle della pelle, delle vie urinarie e dell’apparato respiratorio, non causano problemi gravi. Tuttavia... maggiori informazioni , come quelle da citomegalovirus Infezione da citomegalovirus (CMV) L’infezione da citomegalovirus è una comune infezione da herpesvirus e presenta una vasta sintomatologia; i sintomi possono essere assenti oppure si può sviluppare febbre e affaticamento (come... maggiori informazioni o la rosolia Rosolia La rosolia è un’infezione virale contagiosa che causa in genere sintomi lievi, come dolore articolare ed eruzione cutanea, ma può provocare gravi difetti congeniti se la madre contrae l'infezione... maggiori informazioni
Tiroide ipoattiva (ipotiroidismo Ipotiroidismo L’ipotiroidismo è una condizione di ipoattività della tiroide che determina una ridotta produzione di ormoni tiroidei e un conseguente rallentamento delle funzioni vitali. Le espressioni del... maggiori informazioni ) o tiroide iperattiva (ipertiroidismo Ipertiroidismo L’ipertiroidismo è una condizione di iperattività della tiroide che determina un aumento dei livelli degli ormoni tiroidei e, quindi, l’accelerazione delle funzioni vitali dell’organismo. La... maggiori informazioni ) se il disturbo è grave e poco controllato
Alcuni disturbi come celiachia, nefropatia cronica Disturbi renali durante la gravidanza Spesso, la gravidanza non provoca né aggrava i disturbi renali. Di solito i disturbi renali peggiorano solo nelle donne in gravidanza che soffrono di ipertensione arteriosa non ben controllata... maggiori informazioni , lupus eritematoso sistemico Lupus eritematoso sistemico (lupus) I disturbi autoimmuni, fra cui la malattia di Graves sono più comuni fra le donne, in particolare durante la gravidanza. Gli anticorpi anomali prodotti nelle patologie di tipo autoimmune possono... maggiori informazioni (lupus) e ipertensione arteriosa Pressione arteriosa elevata in gravidanza La pressione arteriosa elevata (ipertensione) durante la gravidanza può essere classificata in vari modi: Ipertensione cronica: la pressione sanguigna era alta prima della gravidanza. Ipertensione... maggiori informazioni , se non trattati e controllati adeguatamente durante la gravidanza
Anche l’ incompatibilità Rh Malattia emolitica del feto e del neonato L’incompatibilità Rh si verifica quando il sangue della donna in gravidanza è Rh-negativo mentre quello del feto è Rh-positivo, da cui può risultare una distruzione dei globuli rossi del feto... maggiori informazioni (se una donna in stato di gravidanza è Rh-negativa e il feto Rh-positivo) aumenta il rischio di aborto.
Un improvviso shock emotivo (ad esempio in seguito a brutte notizie) e lesioni minori (ad esempio una scivolata o una caduta) non sono collegate ad aborto.
Sintomi dell’aborto spontaneo
Di solito un aborto spontaneo è preceduto da spotting con striature di sangue rosso brillante o rosso scuro o da un sanguinamento più marcato. Le contrazioni dell’utero causano crampi. Tuttavia, circa il 20-30% delle gestanti lamenta un qualche sanguinamento almeno una volta nel corso delle prime 20 settimane di gravidanza. Circa la metà di questi episodi causa un aborto.
L’unico segno di aborto, nella prima fase di gravidanza, può essere un sanguinamento vaginale di lieve entità. Nelle fasi tardive della gravidanza, un aborto può causare un’emorragia profusa e il sangue può contenere muco o coaguli. I crampi diventano più importanti fino a che l’utero non si contrae a tal punto da espellere il feto e la placenta. Se qualsiasi frammento del feto o della placenta rimane nell’utero, può svilupparsi un’infezione.
A volte il feto muore senza che si manifestino sintomi di aborto. In tali casi l’utero non aumenta di volume. Raramente, la morte dei tessuti nell’utero può provocare un’infezione prima, durante o dopo l’aborto. L’infezione dell’utero che si sviluppa durante oppure poco prima o poco dopo un aborto è detta aborto settico Aborto settico L’aborto settico è una grave infezione dell’utero che si verifica poco prima, durante o subito dopo un aborto indotto o spontaneo. Gli aborti settici di solito si sviluppano quando operatori... maggiori informazioni .
Diagnosi dell’aborto spontaneo
Valutazione medica
Ecografia
Esami del sangue
Se una donna in stato di gravidanza presenta sanguinamento e crampi nel corso delle prime 20 settimane di gravidanza, il medico la deve visitare per verificare se ci siano minacce di aborto. Si procede quindi all’ esame pelvico Esame pelvico Per quanto concerne l’assistenza ginecologica, una donna deve scegliere uno specialista con il quale si senta a proprio agio nel trattare argomenti delicati, come i problemi sessuali, la contraccezione... maggiori informazioni . Il medico esamina la cervice per stabilire se si sta dilatando o ritraendo (obliterazione). Se ciò non avviene, la gravidanza può proseguire. In caso di dilatazione prima di 20 settimane di gestazione, un aborto è molto probabile.
Di solito si effettua un’ecografia. Tale indagine può essere utilizzata per stabilire se si sia già verificato un aborto e, in caso contrario, se il feto è ancora vivo. Se la donna ha subito un aborto, l’ecografia può mostrare se il feto e la placenta sono stati espulsi completamente.
Si eseguono esami del sangue per misurare i livelli di un ormone prodotto dalla placenta all’inizio della gravidanza, chiamato gonadotropina corionica umana (hCG). I risultati consentono di determinare se una donna ha una gravidanza in posizione anomala (ectopica) Gravidanza ectopica La gravidanza ectopica consiste nell’insediamento (impianto) di un ovulo fecondato in una posizione anomala, per esempio nelle tube di Falloppio. In una gravidanza ectopica, il feto non può... maggiori informazioni , che può anche provocare sanguinamento. Questo esame può anche aiutare i medici a stabilire se il feto è vivo, se si è verificato un aborto spontaneo e, in tal caso, se parti del feto o della placenta sono rimaste nell’utero dopo l’aborto.
Se l’utero non si dilata progressivamente o se i livelli di hCG non aumentano come previsto durante la gravidanza, il medico sospetta un aborto mancato. Cioè, il feto è morto ma non è stato espulso dall’utero.
È opportuno che le donne che hanno avuto parecchi aborti consultino il medico prima di cercare un’altra gravidanza. Il medico può condurre esami per rilevare eventuali anomalie genetiche o strutturali o altri disturbi che aumentano il rischio di aborto. Ad esempio, può effettuare:
Un esame di diagnostica per immagini (come ecografia, isteroscopia o isterosalpingografia) per valutare anomalie strutturali
Esami del sangue per verificare la presenza di alcuni disturbi, come la sindrome da anticorpi antifosfolipidi, il diabete, anomalie ormonali e disturbi della tiroide
Test genetici per controllare la presenza di anomalie cromosomiche
Se identificate, alcune cause di un precedente aborto possono essere trattate rendendo possibile la gravidanza.
Trattamento dell’aborto spontaneo
In caso di aborto completo, nessun trattamento
In caso di minaccia di aborto, valutazione periodica dei sintomi della gestante (osservazione)
Per aborti inevitabili, incompleti o mancati, osservazione o rimozione del contenuto dell’utero
Immunoglobulina Rho(D) se la madre ha sangue Rh-negativo
Talvolta analgesici
Supporto emotivo
Se si è verificato un aborto e il feto e la placenta sono stati espulsi, non è necessario alcun trattamento.
Se il feto è vivo e la cervice non si è aperta (minaccia di aborto), nessun trattamento specifico è utile, ma il medico valuta periodicamente i sintomi della donna o esegue un’ecografia.
Alcuni medici consigliano alle donne di evitare attività fisica troppo energica e, se possibile, di rimanere a riposo. Tuttavia non vi sono prove chiare che tali limitazioni siano efficaci. Come pure non vi sono evidenze che l’astenersi dai rapporti sessuali possa essere utile.
Se parte dei tessuti del feto o della placenta rimangono nell’utero dopo un aborto o in caso di morte fetale senza espulsione del feto, i medici possono procedere in uno dei seguenti modi:
Se la donna non presenta febbre e non dà segni di malessere, viene tenuta sotto stretta osservazione per vedere se l’utero espelle il contenuto da solo. La sicurezza di questo approccio dipende da quanto tessuto rimane, come appare l’utero all’ecografia della pelvi e se l’aborto si ritenga avvenuto.
Prima di 12 settimane di gravidanza le donne possono attendere fino all’espulsione spontanea della gravidanza, oppure i medici possono prescrivere un farmaco in grado di espellere il contenuto dell’utero (misoprostolo, talvolta con mifepristone). In alternativa il medico può asportare il contenuto dell’utero mediante dilatazione e raschiamento (D e R) con aspirazione Aborto chirurgico , applicata mediante un tubo flessibile inserito nell’utero attraverso la vagina.
Dopo 12-23 settimane i medici asportano chirurgicamente il contenuto dell’utero attraverso la vagina (la cosiddetta evacuazione chirurgica Aborto chirurgico L’aborto indotto è l’interruzione intenzionale di una gravidanza mediante chirurgia o farmaci. La gravidanza può terminare rimuovendo chirurgicamente il contenuto dell’utero o assumendo certi... maggiori informazioni , utilizzando la dilatazione ed l’evacuazione [D e E]).
Tra le 16 e le 23 settimane si può ricorrere a un farmaco in grado di indurre il travaglio provocando quindi l’espulsione del contenuto dell’utero. Questi farmaci includono l’ossitocina (di solito utilizzata nelle fasi più avanzate della gravidanza) e il misoprostolo (di solito usato nelle fasi meno avanzate della gravidanza).
Prima di rimuovere chirurgicamente il feto nel 1º o 2º trimestre, i medici possono utilizzare sostanze naturali che assorbono i liquidi (come steli di alghe) per favorire l’apertura della cervice. Oppure possono somministrare alla donna una prostaglandina (un farmaco simile a un ormone che stimola l’utero e contrarsi) come il misoprostolo. Questi trattamenti facilitano l’asportazione dei tessuti.
Se si ricorre ai farmaci, possono essere necessari il raschiamento aspirativo o la tecnica D e E per rimuovere i lembi di placenta. La tecnica D e E potrebbe non essere praticabile in quanto richiede un’apposita formazione.
Si somministrano analgesici al bisogno.
Tutte le donne con sangue Rh negativo che subiscono un aborto spontaneo ricevono immunoglobuline Rho(D) Prevenzione L’incompatibilità Rh si verifica quando il sangue della donna in gravidanza è Rh-negativo mentre quello del feto è Rh-positivo, da cui può risultare una distruzione dei globuli rossi del feto... maggiori informazioni per prevenire la malattia emolitica del feto Malattia emolitica del neonato La malattia emolitica del neonato è una condizione nella quale i globuli rossi vengono degradati o distrutti più rapidamente del normale dagli anticorpi della madre. L’emolisi è la degradazione... maggiori informazioni (eritroblastosi fetale). Questo disturbo è chiamato incompatibilità Rh Malattia emolitica del feto e del neonato L’incompatibilità Rh si verifica quando il sangue della donna in gravidanza è Rh-negativo mentre quello del feto è Rh-positivo, da cui può risultare una distruzione dei globuli rossi del feto... maggiori informazioni (quando il sangue della donna in gravidanza è Rh-negativo mentre quello del feto è Rh-positivo).
Stato d’animo dopo l’aborto
Dopo un aborto una donna può sentirsi angosciata, triste, in collera, colpevole o ansiosa per le successive gravidanze.
Lutto: il dolore dovuto a una perdita è una risposta naturale e, pertanto, non deve essere soppresso o negato. Dare sfogo ai propri sentimenti con un’altra persona può aiutare la donna a gestire le proprie emozioni e ad aumentare i sentimenti positivi.
Senso di colpa: le donne possono pensare di aver fatto qualcosa che abbia indotto l’aborto, ma di solito non è così. Possono ricordare di aver assunto un farmaco da banco all’inizio della gravidanza, di aver bevuto un bicchiere di vino prima di aver scoperto la gravidanza o di aver fatto un’altra cosa banale. Tutto questo il più delle volte non è la causa dell’aborto quindi la donna non deve sentirsi in colpa.
Ansia: le donne che hanno avuto un aborto possono desiderare di confrontarsi con il proprio medico circa l’eventualità di altri aborti nelle gravidanze successive e di sottoporsi a esami se necessario. Sebbene l’aver avuto un aborto aumenta il rischio di averne altri, la maggior parte delle donne può avere una nuova gravidanza e portarla a termine senza problemi.
I medici offrono il proprio supporto e, nel caso, rassicurano le pazienti di non avere alcuna colpa nell’aborto. Una consulenza formale è raramente necessaria, ma è disponibile per le donne che la desiderano. I gruppi di supporto possono essere utili.