Noduli mammari

DiLydia Choi, MD, Karmanos Cancer Center
Revisionato/Rivisto giu 2022
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I fatti in Breve

Un nodulo (una massa) mammario consiste in un ispessimento o una protuberanza che al tatto si percepisce diversamente rispetto al tessuto mammario circostante. Può essere scoperto casualmente, durante un’autopalpazione del seno oppure durante un esame obiettivo di routine da parte del medico.

(Vedere anche Panoramica sulle patologie mammarie.)

I noduli della mammella sono relativamente comuni e, di solito, non sono maligni.

Sapevate che...

  • Nella maggior parte dei casi i noduli mammari sono benigni, sono tuttavia necessari esami perché è importante differenziare i noduli benigni da quelli maligni.

Possono essere più o meno dolorosi e talvolta sono accompagnati da secrezioni dei capezzoli o cambiamenti della cute, come formazione di irregolarità, arrossamento, consistenza butterata (la cosiddetta pelle a buccia d’arancia) o pelle contratta.

I noduli possono essere sacche piene di liquido (cisti) o masse solide, in genere fibroadenomi, che non sono maligni. In genere, nemmeno le cisti sono maligne.

Cause dei noduli mammari

Cause più comuni di noduli mammari

Le cause più comuni coinvolgono il tessuto fibroghiandolare (composto da tessuto connettivo fibroso e ghiandole) della mammella, tra cui

  • Fibroadenomi

  • Displasie fibrocistiche

I fibroadenomi si presentano generalmente come noduli lisci, di forma arrotondata, mobili e non dolenti. Generalmente si sviluppano in donne in età fertile e possono ridursi di volume nel tempo. Non sono maligni, anche se a volte vengono scambiati per cancri della mammella. Si distinguono in due tipi: uno che non pare aumenti il rischio di cancro della mammella e un altro che invece può aumentare leggermente il rischio.

Le displasie fibrocistiche provocano dolore, cisti e una nodularità generale della mammella, sintomi che possono presentarsi singolarmente o contemporaneamente. I seni appaiono nodosi e turgidi e spesso sensibili al tatto. Questi cambiamenti sono più comuni nelle donne che hanno avuto un menarca precoce, il primo figlio dopo i 30 anni o non hanno avuto figli.

Nella maggior parte delle donne, le displasie fibrocistiche sono collegate alle oscillazioni mensili dei livelli degli ormoni femminili, estrogeni e progesterone, che stimolano il tessuto mammario. I sintomi tendono a diminuire dopo la menopausa.

Le displasie fibrocistiche non aumentano il rischio di cancro della mammella.

Altre cause di noduli mammari

Talvolta i noduli hanno origine da

  • infezioni mammarie, fra cui raccolte di pus (ascessi), condizione rara salvo nelle settimane dopo il parto

  • ostruzione di una ghiandola mammaria (galattocele) solitamente a distanza di 6-10 mesi dall’interruzione dell’allattamento

  • lesioni, con conseguente formazione di tessuto cicatriziale

  • Cancro della mammella

Infezioni, galattocele e formazione di tessuto cicatriziale non aumentano il rischio di cancro della mammella.

Valutazione dei noduli mammari

Segnali d’allarme

tuttavia alcuni sintomi e caratteristiche possono essere fonte di preoccupazione:

  • un nodulo attaccato alla cute o alla parete toracica

  • un nodulo duro e di consistenza irregolare

  • cute a buccia d’arancia accanto al nodulo

  • cute spessa o arrossata sul seno

  • perdita ematica dal capezzolo

  • linfonodi delle ascelle uniti o attaccati alla cute o alla parete toracica

Quando rivolgersi a un medico

Poiché i noduli mammari possono essere maligni (anche se di solito non lo sono), devono essere valutati da un medico entro 3-7 giorni.

Rimandare anche solo di una settimana non è pericoloso a meno che non vi siano segni di infezione, come arrossamento, gonfiore e/o secrezione di pus. Le pazienti che presentano questi sintomi devono consultare un medico entro 1-2 giorni.

Come si comporta il medico

Il medico chiederà del nodulo, da quanto tempo è presente, se è fisso o meno, e se è dolente. Altre domande riguardano altri sintomi, come eventuali secrezioni dal capezzolo e la sintomatologia generale, come perdita di peso, affaticamento e dolore osseo. Il medico si informa sull’anamnesi medica e familiare della donna, compresa un’eventuale diagnosi precedente di cancro della mammella, e sui fattori di rischio per il cancro della mammella.

Quindi procede a un esame obiettivo, concentrandosi sulle mammelle e sulla zona circostante (vedere Screening), al fine di rilevare anomalie, cambiamenti nella pelle e secrezioni dai capezzoli. Poi palpa il nodulo per determinare

  • la larghezza

  • se è morbido o duro

  • se è liscio o irregolare

  • se dà dolore

  • se si sposta liberamente o è attaccato alla cute o alla parete toracica

Nelle donne giovani, i noduli dolorosi, di consistenza elastica, solitamente sono costituiti da cambiamenti fibrocistici, specie se la donna ha già presentato noduli simili in passato.

Il medico valuta se i seni hanno medesime forma e dimensioni e controlla la presenza di anomalie, in particolare cerca segnali d’allarme, la cui presenza aumenta le probabilità di un carcinoma.

Il medico palpa anche i linfonodi nelle ascelle e sopra la clavicola per individuare eventuali linfonodi ingrossati o dolorosi.

Esami

Di solito, sono necessari esami più approfonditi poiché un esame obiettivo difficilmente riesce a determinare se i noduli sono maligni o meno e la mancata identificazione di un tumore comporta conseguenze gravi.

Di solito il primo esame consiste nell’ecografia al fine di distinguere i noduli solidi dalle cisti, che raramente sono maligne.

Se il nodulo sembra una cisti e provoca sintomi (come dolore o secrezioni dal capezzolo), si procede all’aspirazione mediante una siringa con ago inserito nella cisti per asportare il liquido (aspirazione) ed esaminarlo. Il liquido viene analizzato per individuare eventuali cellule tumorali solo se:

  • Contiene del sangue o è opaco.

  • Viene aspirato poco liquido.

  • Dopo l’aspirazione il nodulo resta.

Altrimenti la paziente viene ricontrollata dopo 4-8 settimane. Se la cisti non è più palpabile, viene considerata benigna; se si riforma, si esegue una nuova aspirazione e il liquido viene inviato al laboratorio di analisi indipendentemente dal suo aspetto. Se la cisti si riforma ancora, o se il nodulo rimane dopo l’aspirazione, si procede al prelievo di un campione di tessuto o dell’intero nodulo per esaminarlo al microscopio (biopsia).

Se il nodulo è solido, solitamente si procede a una mammografia seguita da una biopsia. Esistono varie metodiche per la biopsia:

  • Biopsia mediante aspirazione con ago sottile: si prelevano dal nodulo alcune cellule per mezzo di un ago sottile connesso a una siringa.

  • Biopsia con ago spesso: utilizza un ago di calibro maggiore con una punta speciale per prelevare un campione più ampio di tessuto mammario.

  • Biopsia aperta (chirurgica): i medici praticano un piccolo taglio nella cute e nei tessuti della mammella per prelevare parte o tutto il nodulo. È un tipo di biopsia a cui si ricorre quando non è possibile effettuare una biopsia con ago (ad esempio perché il nodulo non viene rilevato alla palpazione), oppure per accertare e confermare la diagnosi di una biopsia con ago, quando questa non rileva un tumore.

Spesso il posizionamento dell’ago per la biopsia è guidato dall’ecografia o dalla mammografia. Nella maggior parte dei casi, tali indagini non comportano il ricovero ed è necessaria soltanto un’anestesia locale.

Trattamento dei noduli mammari

Il trattamento delle displasie fibrocistiche dipende dalla causa e dall’eventuale presenza di sintomi.

Nei cambiamenti fibrocistici, indossare un reggiseno morbido e di sostegno, come i modelli per lo sport, o assumere analgesici come paracetamolo o un antinfiammatorio non steroideo (FANS) può contribuire ad alleviare i sintomi.

Nel caso delle cisti, si può procedere all’aspirazione.

I fibroadenomi di solito vengono rimossi se si allargano o sono dolorosi, oppure se la donna decide di rimuoverli. Se i fibroadenomi sono piccoli, possono essere distrutti con il freddo (crioablazione). Di solito per questo intervento è necessaria soltanto un’anestesia locale. Tuttavia, dopo la rimozione, il fibroadenoma può riformarsi in altri punti del seno. Se sono stati rimossi molti noduli e tutti sono risultati di natura benigna, è possibile che la paziente e il medico decidano di non asportarli più, anche in caso di recidiva. Indipendentemente dalla decisione di rimuovere o meno i fibroadenomi, è importante sottoporsi a controlli regolari in modo che il medico possa valutare gli eventuali cambiamenti.

Se un nodulo è un galattocele (un lobulo della ghiandola mammaria ostruito), viene drenato (aspirato). In genere dopo questo trattamento si risolve.

Il trattamento del cancro della mammella, se diagnosticato, di solito consiste nell’intervento chirurgico per rimuovere il tumore, oltre a radioterapia, chemioterapia e/o farmaci ormonali.

Punti principali

  • Nella maggior parte dei casi i noduli mammari non sono maligni.

  • Le donne con un nodulo mammario devono consultare un medico, che esamina la mammella e di solito prescrive ulteriori esami.